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Il comune di Mongardino, è situato alla destra orografica del fiume Tanaro ad una altezza di 292 metri s.l.m.

Il territorio prettamente agricolo è per il 90% unicamente collinare e si estende per 674 Ha, in maggior parte coperto da vigneti, tranne qualche zona boschiva di neoformazione (per lo più costituita da robinia) che ha soppiantato i versanti delle colline abbandonati dalla viticoltura negli anni '50-'60.
Per gli occhi del viandante è uno spettacolo ammirare le geometrie accattivanti dei vigneti che lambiscono dolcemente il dorso delle sinuose colline, interrotte da capezzagne più o meno strette, bricchi stupendi, dominanti, che danno lavoro e richiedono sacrifici, ma da cui si gode uno spettacolo unico nel suo genere.

La stagione migliore per ammirare il paesaggio è sicuramente l'autunno. Dal periodo che inizia a ridosso della vendemmia si osserva un' esplosione di colori, dal giallo intenso al rosso vermiglio, un apoteosi di policromie intense ed accattivanti.
Mongardino, paese dotato di un patrimonio viticolo costituito da vigne superbe, ben esposte, che talvolta raggiungono età ragguardevoli (oltre 80 anni). Anni che lasciano il segno, e che permettono alla vite di esprimere il meglio di sé, esempio le viti innestate sul portainnesto Rupestris du Lot, monumenti della natura , che grazie alle informazioni contenute nel DNA concentrano nei grappoli le preziose qualità di ogni singolo componente del terreno, e con ingegnosa alchimia, le viti rendono i grappoli vellutati, ricchi di pruina, e pronti per essere condotti in cantina per il nobile sacrificio della pigiatura.

Paese dalle forti e radicate tradizioni enologiche, da cui si ottengono vini eccellenti e austeri, di cui il rappresentante d'eccellenza è una barbera di razza, ben strutturata e intensamente colorata . Il terreno di origine sedimentaria, calcareo argilloso (Malandrina, S. Pietro, Madonna) e sabbioso (Valbocchetto, Terpone), il clima continentale con inverni freddi ed estati calde e siccitose, con medie di precipitazioni annue si attestano intorno ai 600-800 mm di pioggia conferiscono caratteristiche uniche ai vini locali.

Il barbera è il vitigno per eccellenza coltivato in paese, dotato di buona vigoria, con produzione costante ed abbondante, volutamente castigata con il diradamento.
La DOC barbera d'Asti riconosciuta con D.P.R. 09/01/1970 prevede come vitigno l'utilizzo di almeno l'85% di barbera in purezza, mentre per il restante 15% è possibile utilizzare da soli o congiuntamente freisa,dolcetto e grignolino.
Per quanto riguarda il comune di Mongardino è possibile fregiarsi delle varie tipologie di DOC che comprendono il barbera quali: il Barbera d'Asti, il Barbera del Monferrato, il Piemonte Barbera e la neonata sottozona Barbera d'Asti superiore 'Colli Astiani' o 'Astiano'.

Altra DOC di grande rilevanza per il territorio Mongardinese è il Grignolino d'Asti (riconoscimento DOC D.P.R. 29/05/1973), per cui si utilizza l'omonimo vitigno. Vino di particolare pregio, di colore rosso rubino più o meno intenso con tendenza ad una tonalità arancione se invecchiato. Dal sapore asciutto, leggermente tannico, gradevolmente amarognolo con persistente retrogusto. Vino difficile da produrre, ma emozionante per chi lo sa apprezzare.
In tono minore rispetto al barbera, si coltivano altri vitigni pregiati, come freisa, dolcetto, cortese, chardonnay, merlot, da cui si ottengono ottimi vini che si fregiano delle DOC Piemonte e Monferrato nelle varie tipologie.

Nei terreni di fondovalle e negli appezzamenti pianeggianti del comune di Mongardino si coltivano cereali, grano, orzo, mais per lo più destinati ai mulini locali. E' ancora in uso in qualche azienda, l'usanza di raccogliere le pannocchie di mais intere per farle seccare all'aria nei classici gabbioni di ferro presenti nelle aie, per poi 'batterlo' nella stagione successiva al completo essiccamento del prodotto. Pratica che con il passare del tempo è sempre più rara grazie all'uso di moderni essiccatoi.
La restante parte di territorio pianeggiante è occupata da prati stabili da cui si ricavano discrete quantità di foraggio destinate alla vendita, poiché il patrimonio zootecnico è andato del tutto perduto negli anni. Al momento le stalle ancora attive in paese hanno una capienza di poche decine di capi di pregiatissimi bovini di razza Piemontese.

Altra coltura che riveste una certa importanza produttiva è il nocciolo (corylus avellana) con la cultivar Tonda Gentile delle Langhe da cui si ricava una ottima produzione destinata agli sgusciatori operanti in zona.

Il territorio del comune è compreso nella IGP Nocciola Piemonte (riconoscimento D.M. 02 .12.1993).

Sparsi a macchia di leopardo per tutto il territorio comunale si trovano appezzamenti coltivati a pioppeti, destinati all'utilizzo delle segherie locali che lavorano tale essenza.