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GUIDA TURISTICA

Cappelle

…Saranno le cappelle della Via Crucis pel nostro paese il più ricco tesoro, il più sicuro palladio, una fonte inesauribile di celesti benedizioni.

da 'Mongardino e le sue Cappelle' del Can. Lorenzo Gentile, Torino 1906.

  

Il complesso architettonico edificato nel 1739 sul colle Sant'Antonio costituisce l'unico esempio astigiano annoverabile in quel vasto fenomeno dei Sacri Monti che si sviluppò nell'arco prealpino lombardo- piemontese dalla fine del sec. XV sino alla metà del secolo XVIII.
Il colle su cui è eretto,per la sua localizzazione e la sua forma tronco conica, fu utilizzato dalla comunità a fini difensivi nel 1706 quando venne realizzata una trincea a protezione dalle scorrerie dell'armata francese impegnata nell'assedio di Torino.
Di quel fossato difensivo si servì trent'anni dopo don Giuseppe Tagliano che, titolare del beneficio di Sant'Antonio da Padova, costituito da una piccola chiesa e dalle proprietà agricole del colle, vi edificò nel 1739 un Sacro Monte dedicato al percorso devozionale della Via Crucis.

Il complesso è costituito da tredici cappelle poste ad anello sul colle, da quattro ai lati del percorso d'accesso e da una piccola chiesa alla sommità.
All'interno delle edicole e nella cripta della chiesetta che funge da quattordicesima stazione della via Crucis, si possono osservare gessi policromi alti circa 40/50 cm. che rappresentano scene della Passione e del Calvario di Gesù Cristo.
Le quattro cappelle all'inizio del percorso, preliminare al ciclo passionale, sono dedicate alle Anime del Purgatorio, alla Natività, all'Ultima Cena ed a Gesù nell'orto.
Quest'ultime due furono costruite successivamente nella seconda metà del 1700.
La cappella della Natività inizialmente fu dedicata a Sant'Antonio, cioè al miracolo del mulo, che per virtù del Santo si prostra, come in adorazione, davanti al Sacramento; solo dopo il soggetto fu sostituito con la Natività di Gesù Cristo.

Le preesistenti statue in cotto, plasmate in gran parte dallo stesso don Tagliano, furono sostituite, salvo alcune all'interno della chiesetta di S. Antonio, da altre in gesso e scagliola, (circa ottanta) alte un metro, donate dall'Istituto Salesiano di Torino durante i restauri nel 1906 e 1939. Gli interni ed i manufatti abbisognano ora, nuovamente, di un'accurata ristrutturazione. 

Sul colle S. Antonio,tra il '700 e l' '800,'grande frequente era il concorso dei divoti….' ( can. Lorenzo Gentile, Mongardino e le sue Cappelle, 1906, Torino ) richiamati dalla panoramicità dell'imponente complesso architettonico sacro e dal profondo significato religioso del suo percorso devozionale, ancor oggi rievocato nella processione serale del Venerdì Santo.